
Vincent Van Gogh era un uomo istintivo, dai sentimenti forti e
violenti e che forse solo suo fratello Theo seppe capire ed amare di un
amore dolce ed incondizionato. Fu proprio Theo che a partire dal 1880
lo aiuto finanziariamente e gli diete aiuto e appoggio morale,che lui
cercava costantemente da amici e donne con cui istaurava relazioni di
breve durata. Vincent Van Gogh però non riusci mai ad uscire dal
groviglio di pensieri cupi che aveva, dai sensi di colpa e quindi da
istinti antipunitivi dovuti alla depressione. Tutto questo lo porto nel
luglio del 1890 al suicidio. Theo alla notizia del suicidio del
fratello, già malato e sofferente dalla sifilide ebbe un crollo nervoso e
fu ricoverato in ospedale dove mori solo 6 mesi dopo Vincent. Il loro
rapporto fu molto stretto,Vincent credeva in lui e Thèo amava il
fratello più di ogni altra cosa.
Qui possiamo leggere un frammento di lettera alla madre scritta dopo il suicidio del fratello: Theo scriveva (“…era
veramente mio fratello…Non riesco a trovare conforto nelle parole per
esprimere il mio dolore, che mi porterò dietro per tutta la vita“).


(La Notte stellata – Vincent Van Gogh )
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