
Susanna e i vecchioni è un dipinto realizzato nel 1610 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. Fa parte della Collezione Graf von Schönborn, è
si trova a Pommersfelden in Germania. Ancora oggi, molti critici
mettono in dubbio che possa essere stata proprio Artemisia a dipingere
questo quadro siccome
la pittrice nel 1610 aveva solo 17 anni, ed era impossibile che avesse
già una tecnica così elaborata. Si racconta che probabilmente il padre
di Artemisia, Orazio Gentileschi, mostrò questo quadro al pubblico per
dimostrare la straordinaria abilità di sua figlia. Si pensa che questa
fosse semplicemente una “trovata pubblicitaria” inventata da Orazio per
mettere in luce sua figlia, e che molto probabilmente lo stesso Orazio
intervenne in modo sostanziale nel completamento della tela. Il soggetto
di Susanna e i vecchioni è, tra gli episodi dell’Antico Testamento, L’episodio è narrato nel Libro di Daniele: Un giorno la casta Susanna, è sorpresa da due anziani amici del marito a fare il bagno nuda,questi
cominciano a ricattarla e la obbligano a sottostare alle loro richieste
sessuali, dicendo che altrimenti diranno al marito Daniele di averla
vista con un amante. . Susanna coraggiosa rifiuta il ricatto imposto dai due uomini, e così quest’ultimi vanno da Daniele riferendogli la bugia. Ma il marito di Susanna riesce a far emergere la verità, sconfiggendo i due mascalzoni. Artemisia
sceglie di dipingere il momento centrale del racconto, l’istante in cui
i due uomini infastidiscono Susanna e la ricattano, Lei è disgustata
dai due malintenzionati, guarda altrove, sperando che la smettano
immediatamente. L’ambiente intorno è delineato a malapena, per far
cadere la nostra attenzione sui tre protagonisti, i quali sono disposti a
piramide. Se guardiamo il malintenzionato sulla destra non è poi così
vecchio ma ha capelli neri e lieamenti giovanili. Secondo molti critici,
potrebbe essere identificato come Agostino Tassi, un pittore contemporaneo di Artemisia che venne accusato di stupro ai danni della stessa Gentileschi nel Febbraio del 1612.
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