Charles Baudelaire nato nel 1821, dopo
un adolescenza triste e un viaggio in oriente, passa quasi tutta la sua
vita a Parigi cercando di realizzare un’esistenza dedita al culto
dell’arte e della bellezza, ma fu perennemente assillato da difficoltà
economiche. La sua vita fu un alternarsi tra successi e fallimenti.
Tradusse i racconti di Edgar Allan Poe, pubblicò nel 1857 la sua
raccolta di liriche I fiori del Male. Morì a 46 anni nel 1867.
Baudelaire è riconosciuto come il maestro dei parnassiani e dei
simbolisti,la cosa che lo accomuna ai Parnassiani e il culto della
perfezione formale, il ripudio categorico per il verso approssimativo e
facile. Ma per il resto la distanza è enorme, Lui rifiuta l’oggettivismo
marmoreo e un po’ freddo dei parnassiani, realizza una poesia dove
l’uomo è sempre in lotta con se stesso, tra i suoi alti e bassi cercando
sempre di rialzarsi, questa continua altalena tra ennui e Idèal, tra
disgusto di se e noia esistenziale da un lato e aspirazioni ideali
dall’altro. L’atteggiamento di Baudelaire è dato dal suo sentirsi
esiliato e angelo caduto e di sentirsi straniero nel mondo in cui vive.
“
L’ALBATROSpesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio
Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,
Che seguono, indolenti compagni di vďaggio,
Il vascello che va sopra gli abissi amari.
E li hanno appena posti sul ponte della nave
Che, inetti e vergognosi, questi re dell’azzurro
Pietosamente calano le grandi ali bianche,
Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi.
Com’č goffo e maldestro, l’alato viaggiatore!
Lui, prima cosě bello, com’č comico e brutto!
Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco,
L’altro, arrancando, mima l’infermo che volava!
Il Poeta assomiglia al principe dei nembi
Che abita la tempesta e ride dell’arciere;
Ma esule sulla terra, al centro degli scherni,
Per le ali di gigante non riesce a camminare.”
L’autore fa un paragone tra la condizione di vita dell’albatro,
un uccello marino e la sua. I temi di questa lirica sono essenzialmente
due: l’albatro è lui, libero e capace da sollevarsi da terra e volare in
alto; i marinai che stuzzicano l’albatro sono come la gente comune che
lo deride.
Nessun commento:
Posta un commento